La lettera di Collura al Corriere della Sera

Il progetto repubblicano

Il coordinatore nazionale del Pri Saverio Collura ha inviato al direttore del Corriere della Sera Ferruccio De Bortoli la seguente missiva, pubblicata venerdì 20 dal quotidiano di via Solferino.

Egregio direttore, con riferimento allo scritto di Enrico Calano ("Il Corsivo del giorno") e relativo al 47º congresso nazionale del Pri, apparso sul Corriere della Sera di mercoledì 11 scorso, mi permetto di segnalarle l'editoriale de La Voce Repubblicana -On line del giorno successivo (12 marzo 2015). Ma la mia profonda stima ed il mio apprezzamento verso la sua persona e la sua professionalità mi inducono ad esprimerle direttamente le considerazioni suggeritemi dalla lettura del Corsivo stesso. Le dico subito che alle due pagine quotidiane "Analisi-Commenti" del suo giornale riserbo da sempre la mia prima positiva attenzione nella lettura mattutina dei giornali, trovando di estremo interesse, anche per la mia attività politica, i contenuti ed i temi trattati. E vengo subito al motivo di questa mia lettera. Calano ricorda (giustamente) che le Agenzie di Stampa non hanno dedicato al congresso repubblicano neanche un rigo; ed io aggiungo nemmeno i principali quotidiani italiani. Per cui le lascio immaginare il mio disagio nel constatare la grande occasione persa dal Pri, nel momento in cui il più prestigioso quotidiano del mio Paese, nelle sue pagine che io più apprezzo, tratta del mio partito; senza aver avuto noi la sagacia di portare l'attenzione dell'autore dell'articolo sui temi sui quali ci eravamo fortemente impegnati per costruire, con il congresso nazionale, un percorso ricco di contenuti originali ed innovativi rispetto al tradizionale e convenzionale operare della politica e dei partiti italiani. Devo dirle a nostra parziale discolpa che Calano non ci ha contattati, né ha ritenuto opportuno "utilizzare" la cospicua mole di informazioni rilevabili dal sito www.pri.it. Da ciò anche le note di colore come il richiamo alla cabala del numero 47 , il mio operare "renzianamente". Il mio principale impegno in questi undici mesi di attività quale coordinatore nazionale del Pri è stato quello di cercare di costruire una proposta politica repubblicana, che ritrovasse e riprendesse la peculiarità del Pri quale partito dei contenuti. Tutto ciò ho cercato di riassumere nella mia lettera di invito a Lei rivolta il giorno 2 marzo scorso, e nella quale indicavo (forse in modo troppo pretenzioso) l'impegno della presentazione del "Progetto repubblicano per il governo della crisi del Paese". La proposta, poi presentata al congresso, parte dall'analisi della crisi della politica italiana, "incarnata" dai due poli che si sono alternati alla guida dell'Italia nell'ultimo ventennio; e che quindi ne portano la responsabilità della crisi in atto. Da questa constatazione scaturiva la nostra indicazione di uno schieramento alternativo, democratico ed europeo, da formarsi attraverso la convocazione di una costituente repubblicana, liberal-democratica. Attraverso questo nuovo soggetto politico riteniamo di poter offrire una proposta alternativa agli elettori che attualmente disertano l'appuntamento con le urne, ed a quelli che rivolgono la loro esasperata attenzione a quelle forze di protesta che in nessun modo si dimostrano in grado di formulare una soluzione di governo adeguata a superare la grave crisi in cui è stato trascinato il nostro Paese. A questa indicazione accompagnavo una caratterizzata politica dei contenuti, sia strategici che congiunturali, in grado di fornire le risposte ai problemi economici, sociali ed occupazionali dell'Italia. Intendiamo ancorare questo progetto complessivo a due capisaldi essenziali per il futuro democratico dell'Italia: l'obiettivo degli Stati Uniti d'Europa, l'affermazione del sistema monetario europeo incentrato sull'Euro. Tutti i dettagli di questa elaborazione sono riscontrabili, come ricordavo prima, sul sito del Pri. Come vede, Egregio direttore ci sono ampi motivi per rammaricarmi dell'occasione perduta. Sono nel contempo convinto che un grande giornale possa includere nella sua azione editoriale anche quella di "scovare" nuovi impegni e nuove progettualità politiche, che possano imprimere una svolta efficace e proficua all'attuale stato dell'Italia, ed alla sclerosi della politica nazionale. Non a caso il nostro slogan congressuale è stato: "Costruiamo un'Altra Politica, l'Alta Politica per un'Alternativa Democratica". Se ritenesse utile valutare il progetto repubblicano, le confermo la mia piena disponibilità ad incontrare rappresentanti del suo giornale, e con loro discutere delle tematiche prima sinteticamente indicate. La ringrazio dell'attenzione, e le invio i miei più cordiali saluti.

Saverio Collura

Roma, 20 marzo 2015